Roma, 26 ottobre 2015 – Morire di mafia per aver rinunciato al silenzio e alla sottomissione in nome dell’amore. Quello sano, vero, che lega indissolubilmente una madre a una figlia. E’ la tragica storia di Lea Garofalo (Petilia Policastro, 24 aprile 1974 – Milano, 24 novembre 2009), giovane donna calabrese che decide di ribellarsi alla mafia, autocondannandosi al peccato numero uno, il tradimento, per proteggere Denise: ciò che di più prezioso e pulito abbia potuto regalarle quell’infelice unione con Carlo Cosco. Quell’amore malsano che le è costato la vita. I suoi carnefici l’hanno chiamata “bastarda” per svilirne il nome, ma il termine invece vuol dire “ibrido fra due razze”. E, tra l’una e l’altra, Lea, ne ha scelto una terza, che di fatto l’ha resa unica.
La sua storia, vita coraggiosa di una “bastarda”, diventa così memoria. A Lea è dedicata La Bastarda: la piecè – prodotta da Compagnia Ragli, in collaborazione con Avviso Pubblico, Arci e Associazione antimafie daSud e realizzata con il sostegno di Comune di Pegognaga e Ruotalibera Teatro – che venerdì 30 ottobre, alle ore 21, andrà in scena per la prima volta a Roma, al Centrale Preneste Teatro (Via Alberto da Giussano, 58).
Scritta e diretta da Rosario Mastrota e interpretata insieme a Dalila Cozzolino, Andrea Cappadona, Francesco Figliomeni, La Bastarda segue la trilogia sulla smitizzazione della mafia iniziata da Compagnia Ragli nel 2012 al Teatro Valle con il pluripremiato L’Italia s’è desta (più di 60 repliche sul territorio nazionale, e debutto a New York), e continuata con Panenostro e Ficcasoldi. L’obiettivo è quello di provare a smitizzare il potere e i valori della mafia, fornendo alla gente gli strumenti culturali per liberarsi dalla sua morsa.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito web: http://compagniaragli.wix.com/compagniaragli
Prenotazioni: compagnia.ragli@gmail.com