Di Maria Concetta e di un dibattito anti-'ndrangheta
Uccise o suicidate cambia poco, almeno rispetto alle nostre responsabilità: non dovevano essere uccise, non dovevano essere suicidate. Di fronte a Maria Concetta Cacciola e alle altre donne morte di ‘ndrangheta, agli oltre 300 omicidi di innocenti trucidati dai clan, siamo tutti colpevoli. Questa consapevolezza è indispensabile, se vogliamo fare finalmente un ragionamento onesto sulle cosche, sulla Calabria. Senza indulgenze, senza ipocrisie, senza scorciatoie. E senza pulpiti impropri.