“Cump’il pan del prestín terún”. Giuseppe, figlio e nipote di emigranti calabresi, è panettiere da generazioni in un nord algido dove ha perfezionato l’eredità di un mestiere, che svolge con umiltà e al contempo con la sottomissione remissiva all’imposizione malavitosa di chi pensa che pagare il pizzo sia ordinaria normalità: “Papà pagava e pure nonno pagava”.
E’ la normalità che diventa evidenza esagerata e insieme emblema di popolarità casuale: ecco il filo conduttore di Panenostro, lo spettacolo della Compagnia Ragli, prodotto con il sostegno dell’Associazione daSud, che andrà in scena venerdì 24 ottobre, alle ore 22, al Mitreo di Roma (via M. Mazzacurati, 61), nell’ambito di Contromafie (23-26 ottobre), l’evento organizzato da Libera che quest’anno ritorna con una quattro giorni di studio e confronto per una politica di legalità e trasparenza, per una una domanda di verità e giustizia e per una economia di solidarietà e sviluppo.
Vincitore, come terzo classificato, al Premio Per Voce Sola, Teatro della Tosse di Genova e pubblicato nei libri Pervocesola13, Nerosubianco Edizioni e Sciugarfrì, Loquendo Editrice, Panenostro ha debuttato per la prima volta a Roma nel febbraio 2014 al Teatro Tor di Nona (TdIX). Scritto e diretto da Rosario Mastrota, con l’aiuto di Dalila Cozzolino e la scenografia di Marco Foscari, Panenostro è interpretato da Ernesto Orrico, attore di origini calabresi.
“Papà pagava e pure nonno pagava”: anche scorrendo sul binario dritto della normalità, appare, sul regolare percorso delineato, una curva imprevista o un’interruzione netta, inevitabile, e nonostante il protagonista di quella vita provi a nascondersi nell’assoluta trasparenza dell’ordinario, accade che quell’essere invisibile si trasformi in evidenza esagerata, in straordinario emblema di popolarità casuale. La casualità arriva portata dalla rabbia, in modo bestiale, dopo lunghe sopportazioni, ed è bella, intima, solo per un attimo, poi, però, diventa letale. Perché quell’unica colpa casuale, quell’unico lampo bestiale di umanità, diventano espiazione di un’unica vita.
“Rimetti a noi i nostri debiti” in Panenostro diventa prosa avulsa dalla realtà. Perché farsi giustizia uccidendo, soccombere alla giustizia per avere ucciso, lascia un debito: non avere giustizia.
PANENOSTRO
Interprete: Ernesto Orrico
Assistente alla regia: Dalila Cozzolino
Scenografia: Marco Foscari
Testo, luci e regia: Dalila Cozzolino, Rosario Mastrota
Produzione: Compagnia Ragli, con il sostegno di Associazione daSud
Locandina: Pino Viola
Per info: http://www.contromafie.it/spettacoli-teatrali-nelle-periferie/