Una famiglia italiana su due in tempo di Coronavirus non riesce a garantire il diritto all’istruzione dei propri figli: la didattica digitale infatti oggi è un miraggio per 850.000 ragazzi tra i 6 e i 17 anni che non dispongono di un computer o di un tablet in casa e cresce la povertà degli italiani.
La crisi sanitaria si sta trasformando rapidamente in emergenza economica ed educativa.
C’è il rischio che torni a crescere la dispersione scolastica e che l’anno prossimo aumentino i cosiddetti low achievers, cioè gli alunni 15enni che non raggiungono i livelli minimi di competenze.
Una situazione che aggrava un quadro già difficile: negli ultimi 12 mesi solo la metà dei ragazzi è stata al cinema o al teatro, il 58 per cento non ha letto libri, il 72 per cento non ha goduto del tempo pieno a scuola, meno di un quinto ha frequentato l’asilo nido.
La scuola da sola non basta più: per far crescere bene i cittadini di domani, garantire un adeguato livello di istruzione e cultura e contrastare la fascinazione della criminalità serve una grande alleanza educativa. Serve l’aiuto di ciascuno di noi.
L’associazione daSud fa la sua parte grazie al progetto sperimentale ÀP, Accademia Popolare dell’Antimafia e dei Diritti.
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