Roma è una città di mafie, ma non si può dire? In occasione della Lunga Marcia della Memoria, l’associazione daSud organizza un “giro turistico” nei luoghi simbolo delle mafie di ieri e di oggi. Per mostrare a politici, giornalisti e semplici cittadini il lato oscuro della Dolce Vita
Campo de’ Fiori non è solo il luogo della movida del sabato sera. Il 2 febbraio del 1990 a via del Pallegrino, a pochi metri dalla storica piazza, è stato ucciso Enrico De Pedis, alias Renatino. Nemmeno piazza Bologna, considerata il salotto buono della borghesia romana, è quella che sembra. Visto che qui, da decenni, molti commercianti pagano il pizzo per stare più tranquilli. Nascosta sotto la patina rassicurante della Dolce Vita, che tanto affascina turisti di tutto il mondo, c’è una Roma oscura. Dove le mafie fanno affari con banchieri, professionisti, narcotrafficanti, palazzinari, usurai e amministratori pubblici.
Per troppo tempo politici, giornalisti, intellettuali e anche semplici cittadini hanno fatto finta di non vedere, temendo forse di “insozzare” con la verità l’immagine della Capitale da cartolina. Adesso, in occasione della Lunga Marcia della Memoria 2013, l’associazione antimafie daSud ha deciso di sollevare quel velo di indifferenza e negazionismo, organizzando un “giro turistico” nei luoghi simbolo della Roma criminale di oggi e di ieri.
Il “mafie tour” partirà giovedì 20 giugno alle ore 10 da piazza della Repubblica. A bordo del grande e colorato bus allestito per l’occasione saliranno politici locali e nazionali, giornalisti e semplici cittadini interessati ad ascoltare ciò che nessuna guida turistica dirà mai. Sei tappe. Ogni tappa un tema. Di riciclaggio e soldi sporchi si parlerà sotto la Banca d’Italia e davanti a quel Cafè de Paris sequestrato alla ’ndrangheta. Di giustizia al Palazzaccio, di collusioni tra mafie e professionisti a piazza di Spagna e ai Parioli, per finire col racket a piazza Bologna.
Quasi inevitabile una sosta al Campidoglio per chiedere al nuovo sindaco un forte e vero segnale di discontinuità rispetto all’inerzia del suo predecessore Gianni Alemanno. Lungo il tragitto non mancherà poi l’occasione per ricordare il passato ancora troppo recente della Banda della Magliana, gli anni bui delle stragi di mafia del 1992-93 e la misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi, di cui proprio in questi giorni ricorre il trentennale.
Ad accompagnare la strana compagna di “turisti” saranno Anna Magnani, Alberto Sordi, Anita Ekberg e gli altri attori che hanno segnato la storia del cinema nella Capitale. A ogni tappa le loro sagome ricorderanno, insieme alle frasi (talvolta parodiate) che li hanno resi famosi, la grande differenza tra la Roma entrata nell’immaginario collettivo e quella reale. Niente paura, però. Perché, come recita lo slogan scelto per l’occasione, “State sicuri, è solo mafia”.