Si è spenta Lara Facondi, “la più bella rosa tra le nostre rose”. Abruzzese ma romana d’adozione, la giornalista e attivista di daSud aveva 41 anni. A portarsela via un tumore. In sua memoria una raccolta fondi a supporto di IncontraDonna e altre iniziative
Roma, 22 gennaio 2021 – Si è spenta a Roma nella notte tra mercoledì e giovedì la giornalista Lara Facondi. Abruzzese di nascita ma romana d’adozione, aveva 41 anni. A portarsela via un tumore. Ne hanno dato il commovente annuncio gli amici e colleghi attraverso un post sulla pagina Facebook di daSud, l’associazione antimafie all’interno della quale l’ex cronista di Paese Sera, giornalista freelance e professionista nel campo della comunicazione e ufficio stampa era attiva da lungo tempo. In sua memoria, è stata avviata una raccolta fondi su Gofundme: “Il mondo con i tuoi occhi. Ciao Lara”. Il ricavato sarà interamente destinato a supportare le attività di IncontraDonna – Occupiamoci di seno. Tra i progetti anche l’organizzazione di un dibattito attorno al tema della malattia e la realizzazione di un libro in cui raccogliere le esperienze di donne che hanno condiviso il suo stesso percorso.
“Non c’è stato il tempo di un ultimo saluto, di un ultimo abbraccio, ma non è questo che avresti voluto – conosciamo bene il tuo pudore e la tua riservatezza”, si legge sulla pagina Facebook dell’Associazione daSud. “Intelligente e appassionata, curiosa e modesta come pochi. Sempre col sorriso. Con due occhi azzurri, grandi e belli, tanto quanto il tuo coraggio, la tua forza, la tua tenacia. Rialzarsi, andare avanti, non arrendersi mai e guardare sempre al mondo come un posto pieno di opportunità da cogliere. Questo ci hai insegnato come donna, militante, giornalista e insaziabile amante della lettura. Questo è ciò che veramente conta, perfino oggi che per tutti noi è un giorno di indicibile dolore e tristezza”.
Giornalista e attivista, con una forte passione per la lettura e la scrittura, Lara Facondi era tantissime cose e aveva tante qualità. Grande amante delle librerie indipendenti di Roma, era sempre in prima fila davanti a soprusi e ingiustizie. Tanti sono i lavori che ha seguito per raccontare storie belle e per provare a portare alla luce anche quelle meno belle. Importante, ancor di più, il suo lavoro per ribaltare il linguaggio e la narrazione che solitamente caratterizzano il tema della malattia. Di cancro aveva scritto lei stessa, nell’agosto del 2019, in un illuminante articolo per Gli Stati Generali. Erano i giorni in cui la morte di Nadia Toffa aveva fatto rumore. “Perché per parlare di malattia prendiamo in prestito le parole della guerra?”, è la domanda con cui apriva una lunga riflessione sul tema allontanando l’idea che chi lotta contro il male debba essere per forza visto e raccontato come un guerriero.
“Dare una veste meno macabra alla malattia, diceva Lara, è possibile”, ricordano gli amici e colleghi nel testo che accompagna la raccolta fondi avviata in sua memoria. “Non perché – spiegano – il tumore sia un dono, ma perché si può scegliere il modo in cui vivere il proprio tempo, nonostante la malattia”. E Lara questo lo aveva fatto. Aveva imparato che avere le metastasi è come avere la pelle secca o il raffreddore, il mal di pancia, essere tristi o felici. In tutti i casi, scriveva, “Sono Io, in continua evoluzione e cambiamento, oggi abito questo corpo che mi porta a spasso, domani chissà, magari sarò vento, o pioggia o terra, o acqua. Mentre scrivo, mi accorgo che tutto questo non mi spaventa più”.
Per tutte queste ragioni gli amici, colleghi, compagni di vita, hanno scelto di ricordarla con una donazione in sua memoria all’associazione IncontraDonna – Occupiamoci di Seno, presieduta da Adriana Bonifacino.
“Lara sarebbe felice di questa cosa. Era legatissima a questa realtà – spiegano – aveva organizzato incontri, dibattiti, presentazioni che coinvolgevano tantissime donne chiamate a raccontare la propria esperienza, l’impatto con la diagnosi, il percorso terapeutico, la vita nonostante tutto e anche la sdrammatizzazione in qualche modo”. Inoltre, concludono, “sarebbe bellissimo ricordare Lara organizzando un dibattito in sua memoria sul tumore al seno e raccogliere in un libro le esperienze di donne che hanno condiviso il suo percorso”.
Per maggiori informazioni sulla raccolta fondi: https://gofund.me/