Premio Mauro Rostagno
Dal 2019, il concorso teatrale che da daSud e Compagnia Ragli organizzano e promuovono a livello nazionale per incentivare e sostenere la produzione artistica legata al teatro civile.
Rivolto a singoli artisti e compagnie che portano in scena spettacoli che trattano temi inerenti la qualità e la dignità della vita umana, l’impegno per la giustizia sociale, la lotta alle mafie e contro tutte le forme di discriminazione, il Premio Mauro Rostagno prevede l’attribuzione di un riconoscimento concreto al vincitore (1000 €).
Quattro le fasi principali del Premio: la pubblicazione del bando annuale, la selezione della rosa degli spettacoli finalisti da parte dei promotori, la messa in scena degli spettacoli finalisti e la cerimonia di premiazione, nel corso della quale vengono una giuria tecnica formata da esperti, critici e addetti ai lavori assegna i seguenti premi: miglior spettacolo, miglior regia, migliore attore, migliore attrice. A questi si aggiunge il Premio Speciale daSud e il Premio Giuria Popolare attribuito da La Casa dello Spettatore di Roma.
Mauro Rostagno, un animo rivoluzionario e ribelle, ma per cause concrete. Sociologo, giornalista e attivista, Mauro Rostagno credeva che per cambiare la società l’unico modo fosse un sovvertimento radicale.
Nato e cresciuto a Torino in una famiglia di umili origini, Mauro trascorre la sua vita tra Italia, Germania, Inghilterra, Francia, Spagna, India e di nuovo Italia.
Protagonista attivo delle proteste contro il regime franchista in Spagna e delle lotte studentesche in Italia, è stato tra i fondatori – insieme ad Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani, Guido Viale e Marco Boato – di Lotta Continua.
Nel 1976, a seguito dello scioglimento del movimento politico, si è fatto promotore a Milano del circolo culturale Macondo. Dopo un periodo trascorso in India, dove si è avvicinato alla comunità spirituale degli “arancioni” di Osho, Mauro decide di rientrare in Italia e di trasferirsi in Sicilia, in provincia di Trapani.
Qui, mentre dà vita a Saman, punto di aggregazione destinato a diventare tra i primi centri d’accoglienza e recupero di tossicodipendenti in Italia, indaga e denuncia per conto dell’emittente televisiva locale Rete Tele Cine (RTC) i rapporti tra mafia, massoneria, P2, servizi segreti “deviati” ed esercito italiano. Storici i suoi interventi scomodi in diretta televisiva che ha pagato con la vita.
Mauro è morto all’età di soli 46 anni, vittima di un agguato mafioso compiuto per mano di Cosa nostra.