La creazione di un nuovo immaginario capace di smitizzare il potere della ‘ndrangheta e delle organizzazioni mafiose attraverso il linguaggio delle serie Tv, l’impegno per abbassare il costo dell’Iva sugli assorbenti considerati come beni di lusso, lo sport come strumento di inclusione, la cura del disagio sociale e psicologico come strumenti per combattere esclusione ed emarginazione. Sono queste le battaglie che la nostra associazione ha scelto di valorizzare quest’anno con il tradizionale appuntamento del Premio Restart e del Premio Gleam. Istituito nel 2014, il premio è un riconoscimento che ogni anno attribuiamo a realtà e personalità del mondo e della cultura e del sociale il cui lavoro si traduce per noi in un forte impegno in chiave antimafia.
Ecco i premiati dell’ottava edizione di Restart Fest! – Fate il vostro gioco, il nostro Festival delle creatività antimafia e dei diritti!
BANG BANG BABY
hanno ritirato il premio gli sceneggiatori
Sebastiano Melloni e Valentina Gaddi
La ‘ndrangheta è quell’organizzazione criminale che meglio di altre ha fregato lo Stato con tutta la popolazione al seguito, che ha varcato il confine dell’Aspromonte spingendosi fino all’Amazzonia. Eppure per decenni è stata la mafia meno raccontata d’Italia. Però a un certo punto è arrivata la letteratura, poi è arrivato il cinema e poi ancora la televisione. Ma anche qui ne abbiamo dovute sopportare di ogni, accenti aspirati pure quando non erano aspirati, accenti siciliani, storie binarie, buoni cattivi, cattivi buoni. F4, genio. Fino a quando Amazon ha finalmente spalancato gli occhi: ah, Bang Bang Baby!
Finalmente anche noi abbiamo avuto la nostra serie tv. Non una qualsiasi: una serie noir e pop, altro che binaria. Ci sono troppe ragioni per cui Bang Bang Baby è davvero una serie inedita e originale. Una su tutte: il punto di vista è quello di Alice, una ragazzina timida e introversa che abita in una cittadina del Nord Italia nel 1986. Pensiamo a tutto l’immaginario di quegli anni, alla lente deformante di un’adolescenza surreale ispirata però a una storia vera. Alice è infatti figlia e nipote dei Barone, potente ‘ndrina nel milanese a conduzione matriarcale. Bang Bang Baby è la dimostrazione che gli sceneggiatori, per citare Boris, avevano il tasto F4, quello delle cose scritte con banalità a palate, completamente e costantemente rotto. Per loro talento e nostra fortuna. Abbiamo assegnato il premio Restart 2022 agli sceneggiatori Sebastiano Melloni e Valentina Gaddi.
STOP TAMPON TAX – ASSOCIAZIONE TOCCA A NOI
hanno ritirato il premio Lucrezia Iurlaro e Laura Sparavigna
Ci sono cose che non possiamo scegliere e che condizionano le nostre vite. La prima: nessuno di noi può scegliere la famiglia in cui nascere. La seconda: nessuno di noi può scegliere il luogo in cui nascere. E poi c’è una terza: le mestruazioni. Il simbolo per eccellenza della disparità di genere. Il ciclo, quella cosa che ha suscitato l’ilarità ingiustificata di compagni di classe, amici e parenti; il ciclo, che quando arriva per la prima volta dovrebbe essere vissuto con importanza, dagli altri viene quasi reso un momento di festa: ti danno il benvenuto nel mondo delle adulte, spesso si ricevono anche dei regali. Reggiseni, trucchi, i parenti più stretti si spingono verso collanine e braccialetti: purtroppo, nessuno regala invece un’agenda con i numeri dei consultori e ti educa ad una sessualità libera e consapevole.
In ogni caso, presto questa euforia collettiva si trasforma in accusa e monito: se sei nervosa è perché hai il ciclo, se è stagione di pomodori, cosa più drammatica, devi tenere le tue mani lontano dalle conserve, “che sennò si prendono di acido”. Ma la cosa che più fa arrabbiare è dover pagare una tassa sull’essere donna. Gli assorbenti hanno un costo e non sono considerati “beni di prima necessità”, per cui in molti paesi, tra cui l’Italia, la tassazione è ancora troppo alta. Così, come per tutte le cose che non si possono scegliere ma che vogliamo cambiare, anche la tassa sugli assorbenti è una giusta causa per agire il conflitto. L’associazione Tocca a Noi nasce proprio per promuovere partecipazione e stimolare un’azione legislativa che abbatta la disuguaglianza socio-economica. Una campagna, quella del Tampon Tax Tour, che ha fatto il giro d’Italia per costruire un ponte tra istituzioni e piazze, dove generi e generazioni si sostengono. In giro per il Paese c’erano due donne che si sono aggiudicate il nostro premio Restart 2022: Lucrezia Iurlaro e Laura Sparavigna.
PALESTRA POPOLARE QUARTICCIOLO
Questo premio ha a che fare con quei luoghi lontani dalla ormai arcinota spiaggia di Capalbio, che si chiamano periferie: spazi di metaverso per alcuni, campo di gioco per migliaia di donne e uomini che ogni giorno provano a stare in equilibrio sulla scacchiera. Con le periferie, anche noi che giochiamo dalla parte giusta, abbiamo un piccolo problema di narrazione. Esistono infatti due piani narrativi: quello poetico, della periferia come luogo dell’anima in cui anche noi crediamo, e il piano della realtà, che davanti al nostro tentativo di farcela nonostante tutto, fa più o meno così: game over, game over, game over. Secondo noi, insomma, i tempi sono maturi per dirci che le periferie sono dei luoghi conflittuali, terreno fertile per la mafia ma anche per l’antimafia, dove ribolle un’incredibile energia che trasforma le cose. La storia collettiva che abbiamo premiato nasce al Quarticciolo, dentro uno spazio pubblico abbandonato che si è trasformato in qualcosa di più di una palestra popolare. Una palestra nuova, senza barriere architettoniche, in grado di garantire un’offerta sportiva di alto livello, ma anche un dopo scuola, nel quartiere con la più alta percentuale di dispersione scolastica di Roma. Abbiamo premiato non solo il progetto, ma anche il percorso. La Palestra Popolare Quarticciolo nasce da una storia collettiva, dalle lotte del comitato di quartiere che non si è accontentato di aprire uno spazio, ma ci ha messo dentro un’idea dopo l’altra, portando il territorio dentro la palestra e viceversa, ad esempio con le iniziative di solidarietà durante il lockdown a sostegno delle fragilità economiche e sociali. Più di tutto, con la Palestra Popolare Quarticciolo condividiamo un’idea: non vogliamo togliere i ragazzi e le ragazze dalla strada, vogliamo rendere quella strada un posto bello in cui stare.
Premio Gleam 2022
IL DESIDERIO DI BARBIANA
ha ritirato il premio Manuele Cicuti
Nel corso di questa edizione di Restart abbiamo parlato di terzo settore, di cooperative e associazioni che non vogliono più fondarsi sull’idea che basti la passione per ragionare e costruire percorsi di innovazione sociale e culturale. Ci siamo detti che servono fondi per dare sostanza alle buone idee, e ancora prima che servono competenze perché queste idee siano serie e strutturate. Le esperienze e le persone che hanno attraversato l’Accademia in questo Festival si occupano di cose diverse, ma hanno un vizio comune: non si accontentano mai e si auto sfidano sempre. Sono quindi un po’ masochiste. La cooperativa che abbiamo premiato con il premio speciale Gleam è una di queste realtà incubatrici di continue trasformazioni. Si chiama Il desiderio di Barbiana e nel 2017 ha creato due strutture residenziali per adolescenti, e giovani adulti neuro atipici, persone con lo spettro autistico e altre disabilità psichiche in situazione di disagio sociale. L’obiettivo è stato quello di unire la dimensione terapeutica ed educativa al protagonismo attivo dei singoli. In tre parole chiave: socializzazione, inclusione e indipendenza, anche economica. Dopo le residenze sono arrivati i progetti imprenditoriali: l’agricoltura sociale, un FarFood e il birrificio artigianale. La birra è in commercio con il marchio Abbarrato e ha delle bellissime etichette, il FarFood ha 90 coperti e una filosofia alimentare sostenibile. Tutto questo dove? Nella Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa, per fare sintesi: in provincia di Roma. Insomma un progetto prezioso in un posto meraviglioso, pensato bene e fatto ancora meglio. Perché per dirla con una citazione di Manuele Cicuti, direttore terapeutico della Cooperativa, “quando si tratta di persone, ne vale sempre la pena”.