Dopo le 500 presenze del 5 giugno all’Ara Pacis per i disegni antimafia di Makkox, la presentazione del dossier “Clan azzardo” dell’Associazione daSud il 6 giugno al teatro Hamlet di Roma alle 20,00. Al dibattito parteciperà anche il giornalista de L’Espresso Giovanni Tizian. A seguire lo spettacolo teatrale “Ficcasoldi” di Rosario Mastrota
Bingo, centri scommesse, slot, videolottery, gioco on line. A Roma le mafie investono il denaro nell’azzardo. La capitale primeggia in Italia con 718 sale slot censite dagli Open data del Comune a giugno 2013, per in totale di oltre 50mila tra videopoker e slot machine, comprese le 900 postazioni di gioco della sala di Re di Roma, una delle più grandi d’Europa. Questi sono sono alcuni dei dati raccontati nel dossier “Clan azzardo” che verrà presentato venerdì 6 giugno al teatro Hamlet di Roma alle 20,00
dall’Associazione daSud in occasione della terza tappa della Lunga marcia della memoria 2014, la manifestazione che ogni anno accende i riflettori sui lati nascosti degli interessi dei clan a Roma e nel resto del paese.
Clan azzardo viene presentato durante il dibattito che precede lo spettacolo “Ficcasoldi”, scritto e diretto da Rosario Mastrota e interpretato da Dalila Cozzolino, Marco Foscari, Marco Usai, e vincitore del Premio Giovani Realtà del Teatro 2013/Civica Accademia Nico Pepe di Udine. Ficcasoldi, coprodotto da daSud, affronta il tema delle slot e degli interessi criminali nel settore.
La serata inizia alle ore 20.00 con il dibattito a cui partecipano Giammarco Palmieri, Presidente V Municipio, Carlo Cefaloni, Slot Mob, Marta Leonori, Assessora al Commercio Comune di Roma Capitale e Giovanni Tizian, Giornalista de l’Espresso.
Secondo Raffaele Lupoli, che ha curato il dossier di daSud: “La Banda della Magliana, i clan di Ostia, camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra: tutti hanno riciclato a Roma denaro sporco investendo sulle macchinette. I clan hanno sviluppato adeguate professionalità specializzando alcuni affiliati. Hanno stretto alleanze con imprenditori che hanno fiutato le potenzialità del business, con intimidazioni e prestanome hanno conquistato il controllo di interi pezzi di territorio capitolino. La legislazione di favore degli anni Duemila, con un regime fiscale decisamente allettante, ha consentito loro di estendere gli affari dal gioco illegale a quello legale ottenendo guadagni stratosferici. Noi non abbiamo fatto altro che mettere in fila le storie e i numeri di questo circuito vizioso che fa di Roma la capitale dell’azzardo criminale”.
Secondo la Gdf di Roma il mercato illegale dell’azzardo avrebbe prodotto un fatturato di 23 miliardi di euro soltanto per il 2013.
“Gli interessi delle mafie nel gioco d’azzardo – afferma Cinzia Paolillo, presidente di daSud – sono complessi e poggiano anche sull’inerzia che la pubblica amministrazione ha dimostrato nel passato. Per questo, stiamo lavorando affinché gli impegni presi dai presidenti di tutti i municipi romani che hanno firmato il protocollo “Municipi senza mafie” promosso da daSud, diventino atti concreti, a partire dal punto relativo all’adozione di buone pratiche per contrastare a livello legale, economico e culturale, il dilagare incontrollato di sale slot nel territorio”. “Le 500 presente di ieri all’Ara Pacis per i disegni antimafia del fumettista Makkox ci dicono che stiamo andando nella giusta direzione – conclude Paolillo – per la prima volta un museo di Roma ha aperto le porte all’antimafia, e ci auguriamo sia solo l’inizio di una sensibilizzazione culturale e sociale contagiosa per tutta la città”.
“Azzardo a teatro” rientra nel programma della settima edizione della “Lunga Marcia della Memoria” di daSud, evento itinerante che unisce arte, cultura e approfondimenti per raccontare il radicamento delle mafie. Per il secondo anno consecutivo la Lunga Marcia si svolge nella Capitale. Il titolo di quest’anno, “MammaMafia. Il welfare te lo paghiamo noi”, è il frutto del lavoro di analisi che l’associazione daSud ha maturato su Roma, studiando l’economia modello clan che innesca una relazione perversa con il diritto al lavoro, la gestione dei servizi e il consenso sociale.