Storico daSud
Memorie estorte
A partire dal 2005 abbiamo lavorato per tenere insieme il tessuto dell’antimafia e recuperare la memoria dal basso. Del progetto Memorie estorte fanno parte i libri: “Il sangue dei giusti” (Città del Sole edizione, 2007) sulla storia delle vittime di ‘ndrangheta Ciccio Vinci e Rocco Gatto, “Il caso Valarioti” sulla storia di Giuseppe Valarioti ucciso nel 1980 (Round Robin editrice, 2010) e “Dimenticati. Vittime della ‘ndrangheta” (Castelvecchi editore, 2010).
Con il progetto “e-migranti“ dal 2007 daSud lavora sulla nuova emigrazione intellettuale Sud-Nord, indagandone le cause e provando a capire chi sono, come vivono e cosa fanno i tanti giovani del Mezzogiorno costretti a lasciare il proprio territorio. “Arance insanguinate” (febbraio 2010) è il dossier di Stopndrangheta e daSud sui fatti di Rosarno del gennaio 2010.
daSud ha prodotto tre documentari e uno spettacolo teatrale sulla ‘ndrangheta e la camorra collaborando con il Goethe Institut, l’Istituto Culturale della Repubblica Federale di Germania attivo in tutto il mondo. L’associazione ha lavorato per la valorizzazione del teatro e della musica come strumenti per la costruzione di percorsi antimafia, offrendo storie, contributi e spazi di esibizione a gruppi e compagnie che hanno riscoperto il territorio meridionale, le sue storie, i suoi dialetti utilizzandoli come mezzi espressivi per la costruzione di una nuova identità meridionale senza le mafie. Nella città di Roma, nel corso della primavera 2011, l’associazione ha contribuito alla realizzazione del ciclo di incontri “La responsabilità degli eroi: combattere la mafia”.
Con il Progetto Libeccio l’associazione daSud e la Round Robin Editrice si propongono di diffondere l’impegno contro le mafie ricorrendo a un linguaggio immediato e trasversale: quello del fumetto. La cosiddetta “graphic novel”, il romanzo grafico, è ormai uno strumento espressivo molto apprezzato che consente di spaziare dalla narrativa pura al giornalismo d’inchiesta passando per il reportage. Le graphic novel – tre volte vincitrici del premio Giancarlo Siani – sono state realizzate sulle storie di Don Peppe Diana, Pippo Fava, Giancarlo Siani, Lollò Cartisano, Natale De Grazia, Libero Grassi, Antonino Caponnetto, Roberta Lanzino.
“Sdisonorate. Le mafie uccidono le donne” (2012), è la prima pubblicazione, promossa dalla mediateca ed autofinanziata, che racconta le storie di oltre 150 donne vittime delle mafie, oltre ad analisi e contributi di riflessione sul tema. Nel 2013 viene approvato e finanziato con i fondi dell’otto per mille della Chiesa Valdese il progetto relativo alla pubblicazione e diffusione del volume, oltre che la creazione di un sito web dedicato. La lotta alla violenza di genere è un percorso che l’Associazione daSud porta avanti da diversi anni e che ha fatto si che il progetto Donne daSud avviato nel 2009 contro la violenza sulle donne e per e decostruire gli stereotipi di genere, venisse poi abbracciato dall’intera associazione e che il contrasto alla discriminazione sessuale diventasse esso stesso prerequisito di lettura dei fenomeni e di ideazione di percorsi alternativi per affrontarlo. Anche in questo ambito si è scelto l’utilizzo di linguaggi creativi e di un approccio incentrato sulla prevenzione e sulla cultura. Si ricorda tra gli ultimi eventi organizzati, il concerto “Antimafia suona!”, che si è svolto l’11 agosto del 2014 presso la “Villa Pennisi” di Acireale (CT) ed è stato dedicato alle donne uccise dalle mafie e ai nuovi linguaggi creativi contro i clan. La musica da camera è stata quindi messa, anch’essa, al servizio di una serata all’insegna dell’antimafia sociale. Il programma ha previsto il Quintetto op 57 di Dmitri Sostakovic per pianoforte e archi. La serata ha previsto anche alcuni reading di brani tratti da “Sdisonorate” e dalle memorie di Pippo Fava, giornalista catanese ucciso il 5 gennaio 1984 dalla mafia.
A gennaio 2013 daSud organizza #RestartAntimafia, l’assemblea di daSud, un confronto tra gruppi, associazioni, rappresentanti delle istituzioni, della politica e del sindacato, cittadine e cittadini per una discussione pubblica e la costruzione di un percorso antimafia e per i diritti collettivo e partecipato. Nasce così #RestartAntimafia, assemblea congressuale di daSud del 12 gennaio 2013 – Goethe Institut Roma.
Tra le migliori pratiche proposte dall’associazione daSud (dossier e materiali scaricabili dal sito https://www.dasud.it/category/documenti/ ):
– Reddito minimo garantito in funzione antimafia, che renderebbe più difficile l’arruolamento della criminalità organizzata, il rifiuto del voto di scambio, delle sirene dei soldi facili offerti dalle cosche;
– Beni confiscati alla mafia per il diritto allo studio: destinare immobili sottratti ai clan a residenze per gli studenti e il denaro confiscato alle borse di studio.
– Accademia popolare antimafia: costruire un’alleanza tra artisti, associazioni, giornalisti e istituzioni per avviare un percorso di ricostruzione dell’immaginario delle mafie e dell’antimafia.
Nel 2013 parte il progetto daSudLAB, in collaborazione con l’assessorato provinciale alla Formazione professionale. Quattro workshop dedicati ai giovani, con particolare riferimento a quelli in età formativa, sui temi dell’antimafia e della comunicazione: buone pratiche contro i clan, la relazione tra donne e mafie, l’immaginario, il reddito minimo garantito.
Il 18 Novembre 2013 il protocollo Municipi Senza Mafie, promosso dall’Associazione daSud è firmato da tutti i Presidenti dei Municipi di Roma Capitale; una carta d’intenti che prevede un impegno concreto su cinque temi strategici per il futuro della città: appalti, corruzione, gioco d’azzardo, beni confiscati, formazione e la cultura.
La Lunga Marcia della Memoria è l’evento annualmente promosso da daSud per creare un nuovo tessuto dell’antimafia sociale e si articola nel corso degli anni in diverse iniziative le cui principali finora realizzate sono le seguenti:
– “Per il Quarto Stato dell’anti-’ndrangheta” (2007-2008) daSud restituisce alla collettività, restaurandolo, il murales dedicato a Rocco Gatto nel 1978. La storia di Rocco Gatto e del recupero del dipinto è raccontata dai documentari “La lunga marcia della memoria” e “Colori d’agave”, finalista al premio Ilaria Alpi 2009.
– “Strade e piazze antimafia” (2009), il 15 luglio a mezzogiorno duecento luoghi in tutta Italia sono stati intitolati alle vittime della criminalità organizzata:centinaia di intitolazioni simboliche in tutta Italia per riscrivere per un giorno la toponomastica delle città per raccontare storie di vittime innocenti e comporre nuovo mosaico della memoria antimafia.
– “Nuovi linguaggi antimafia” (2010), creatività come strumento di comunicazione e informazione. Nel 2010 la manifestazione è stata dedicata ai nuovi linguaggi antimafia e alla libertà d’espressione con eventi in tutte le regioni meridionali. “Le mafie ci uniscono” è la campagna multimediale di comunicazione dell’associazione daSud realizzata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
– “L’ultima foto alle mafie” (2011), concorso fotografico nazionale e premio speciale “Lollò Cartisano”.
L’associazione daSud ha anche contribuito al progetto Stopndrangheta.it (vincitore del bando del ministero delle Politiche giovanili “Giovani idee cambiano l’Italia”), il primo archivio multimediale e multi piattaforma sulla ‘ndrangheta e l’antimafia in Calabria.
#Romacittàdimafie è il titolo che daSud ha dato alla Lunga Marcia della Memoria del 2013. Dal 15 al 29 giugno la Lunga Marcia della Memoria, organizzata dall’associazione antimafie daSud, ha toccato le periferie e il centro della Capitale. Con un obiettivo preciso: far luce sul lato oscuro della città, quello in cui finanza, professionisti, politica, trafficanti e palazzinari si incontrano per fare gli interessi dei clan. Questa edizione della Lunga Marcia, nel corso delle sue 8 tappe, ha provato a raccontare una città fatta di tante città, valorizzando territori ancora da decifrare e affrontare in chiave antimafie. Tor Bella Monaca come il centro storico, Ostia come i Parioli, l’Appia Antica come Corviale, il Pigneto come Piazza Bologna e il Laurentino 38. In ognuno di questi quartieri la Lunga Marcia ha portato un momento di scambio e riflessione, attraverso incontri, assemblee, film, documentari, musica dal vivo e reading teatrali. Un’occasione importante per ascoltare la città che ogni giorno vive sulla propria pelle la presenza mafiosa sul territorio, e attuare finalmente quell’approccio concreto e sistematico alla lotta alle mafie che finora a Roma non c’è mai stato. Il dossier di daSud sulla Capitale delle mafie è scaricabile da https://www.dasud.it/romacittadimafie-dossier/. All’interno di questa lunga marcia è stato organizzato il “Roma mafie tour”, giro turistico nei luoghi simbolo delle mafie di ieri e di oggi. Per mostrare a politici, giornalisti e semplici cittadini il lato oscuro della Dolce Vita.
A giugno e luglio 2014 si è svolta nella Capitale la settima edizione della “Lunga Marcia della Memoria”di daSud. Il titolo di quest’anno,“MammaMafia. Il welfare te lo paghiamo noi”, è il frutto del lavoro di analisi che l’associazione daSud ha maturato su Roma, studiando l’economia modello clan che innesca una relazione perversa con il diritto al lavoro, la gestione dei servizi e il consenso sociale. Questo lavoro ha portato alla stesura del nuovo Dossier daSud, edito da terrelibere.org e curato da Danilo Chirico, “Mamma Mafia”, sul welfare e il controllo del territorio. Dal libro è anche nato il gioco di MammaMafia, un grande monopoli di piazza che daSud ha portato nelle scuole e nei quartieri della Capitale.
L’evento itinerante è stato costruito su 5 tappe. Tra le più importanti ricordiamo la presentazione del libro collettivo “Roma tagliata Male”, edito da terrelibere.org, che racconta il sistema delle mafie e della droga nella Capitale e che si inserisce nella campagna #Fattidimafia, organizzata per raccontare Roma e le mafie attraverso la lente della droga. La campagna ha prodotto il gioco “Trafficante in fiera”, con vere carte da gioco (realizzate per daSud dai due artisti G. Bendotti e A. Tomaselli) che rappresentano luoghi e personaggi della droga e che raccontano com’è cambiata Roma.
Il 4 giugno daSud ha realizzato una proiezione notturna presso il Museo dell’Ara Pacis dei disegni di Makkox contro le mafie, con le illustrazioni inedite di Marco D’Ambrosio, mentre la tappa conclusiva ha previsto la realizzazione del primo murales antimafia di Roma, realizzato alla Collina della Pace da Diavù (David Vecchiato), coordinatore del Progetto Museo Urban Art di Roma.
Nel 2015 daSud pubblica la seconda edizione di ‘Sdisonorate’ – realizzato con il sostegno della Chiesa Valdese ed edito da Terrelibere.org – che racconta la storia dei ruoli femminili nelle mafie, il loro coinvolgimento e protagonismo nelle organizzazioni criminali.
Il 2015 è stato soprattutto l’anno di Mafia Capitale. L’Associazione ha organizzato assemblee, incontri e dibattiti sul tema delle mafie a Roma. Tra le altre cose, è stata poi tra i promotori di una due giorni dal titolo “Spiazziamoli” che ha organizzato la risposta della società civile su Mafia Capitale. A gennaio 2015 daSud ha contibuito alla costruzione di TorPignaLab, il progetto di rigenerazione culturale nel quartiere Tor Pignattara.
Dal 22 al 27 Settembre 2015 daSud ha organizzato #Restart, il festival della creatività antimafia e dei diritti che si è svolto alla Casa del Jazz di Roma, in occasione dei dieci anni di daSud e per rispondere alle reiterate dimostrazioni di potere dei clan nella Capitale: una tre giorni di concerti, dj set, street art, teatro, spettacoli, food, giochi, performance,dibattiti che si sono svolti intorno a un villaggio d’arte&diritti allestito con oltre trenta realtà territoriali. Ospiti di Restart musicisti, fumettisti, street artist, attori e sceneggiatori, rappresentanti politici e istituzionali.
Sempre nell’ambito di #Restart, l’Associazione ha inaugurato “Mc Mafia”: la prima mostra su mafia, camorra e ‘ndrangheta nella storia del fumetto al Museo di Roma in Trastevere curata dal Museo del Fumetto di Cosenza e da Cluster. Mostra che nel 2016 ha fatto tappa al Museo del Fumetto di Cosenza.
Il 23 maggio 2016 daSud ha inaugurato una web radio fatta dagli studenti dell’Istituto Enzo Ferrari di Roma. Una web radio speciale perché parla di antimafia e di diritti. La web radio con cui daSud ha aperto un anno di ricerca e formazione sui giovani e con i giovani, dentro le scuole e nei territori.
A giugno l’Associazione ha realizzato “Sgombera il boss”: un dossier sullo stato di abbandono dei beni confiscati. Con 10 casi e proposte per creare nuovo welfare “in una città che sgombera senza casa ed esperienze culturali ma non si occupa del patrimonio confiscato alla criminalità”.
L’edizione 2016 di Restart si è svolta dal 29 settembre all’1 ottobre all’Istituto Enzo Ferrari, nel quartiere di Cinecittà/Don Bosco di Roma. Nello stesso anno daSud ha prodotto “Da Sud”, il nuovo capitolo discografico di Kento & The Voodoo Brothers, un disco sull’antimafia e i diritti.
Nel 2017 arriva ÀP, l’Accademia Popolare dell’Antimafia e dei Diritti nata da un’idea di Associazione daSud, Officina Culturale Via Libera e Cooperativa Diversamente all’interno dell‘Istituto Enzo Ferrari, nella sede di via Contardo Ferrini 83 (Metro Subaugusta). Una factory sociale e culturale per contrastare la dispersione scolastica, riattivare le migliori energie sociali del territorio, trasformare la periferia in creative city, cambiare l’immaginario sulle mafie e l’antimafia, fornire servizi utili alle cittadine e ai cittadini, costruire un punto di vista critico sulla città.
Nel 2017 daSud presenta il libro “Under. Giovani, mafie e periferie” a cura di Danilo Chirico e Marco Carta, un’opera collettiva (Dario Antonini, Amalia De Simone, Lara Facondi, Zeno Gaiaschi, Angela Iantosca, Andrea Meccia, Lorenzo Misuraca, Jessica Niglio, Bruno Palermo, Gianluca Palma, Marcello Ravveduto, Sara Troglio, Daniela Vadacca, Carmen Vogani), un viaggio lungo dodici mesi nelle periferie del Mezzogiorno d’Italia e del Lazio, che indaga il legame tra il mondo dei giovani e il sistema mafioso e che fa luce sulla trasmissione di ruoli e “valori”. Dalla Calabria alla Sicilia e dalla Campania alla Puglia, fino al Lazio: come si diventa criminali? È la domanda da cui il dossier prende le mosse in cerca di risposte che, sul finale, restituiscono uno spaccato dell’Italia che è doppiamente drammatico. Con un reportage fotografico a cura di Pierpaolo Logiudice.